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ECO, QUO VADIS?



Di recente, sulla nostra pagina Facebook, abbiamo pubblicato un articolo di Madiambal Diagne, dove esprime uno scetticismo sull'ECO, posizione d'altronde condividisa pienamente. In effetti, rinviata ben 2 volte dal 2009, l'imminente adozione della moneta comune nell'area ECOWAS suscita più polemiche che speranza.


Le politiche di convergenza relative a deficit, inflazione - stabile da decenni sotto il 2% nell'area UEMOA contro oltre il 10% negli altri stati-, e alle riserve valutarie, per garantire stabilità e fiducia sui mercati, non sono nemmeno all'ordine del giorno. Al di là delle polemiche sulla parità fissa tra FCFA e Euro, dobbiamo riconoscere alla valuta il merito di esser riuscita ad imporsi al livello regionale come moneta di scambio. Ormai tutti saranno a conoscenza dell'interesse crescente oltre le restrizioni da parte delle Banche Centrali di Ghana e Nigeria, con obiettivo di garantire le loro riserve particolarmente composte dal FCFA. In effetti, quando viene posta la questione della definizione di un valore di riferimento, essa è rapidamente offuscata dal militantismo per la sovranità e il panafricanismo. Sappiamo solamente che le negoziazioni proseguiranno nei prossimi mesi su la base di un regime di scambio flessibile e una gestione monetaria di tipo federale. Il tutto mantenendo la messa in circolazione nell'arco di un anno!!!


Da un lato, penso che sia fondamentale alzare il livello del dibattito sulla questione monetaria, rischiando di rallentare delle performance ottimali, specie in un contesto di crescita economica, e proprio quando Noi Africani siamo finalmente consapevoli di quanto sia fondamentale cooperare e commercializzare tra di noi. Possibile che solamente in Africa, delle decisioni assai complesse e delicate, mettendo in gioco il futuro delle nostre economie e dei nostri popoli, debbano essere soggette a posizioni demagogiche, prive di senso pragmatico.


D'altra parte, se con l'ECO la politica intende solo ambire a costituire una fabbrica di soldi che nessuno vorrebbe - ambizione d'altronde molto costosa - dovere nostro rammentare che non tutti gli Stati sono un'economia mastodontica, principale produttore di petrolio con 200 milioni di abitanti. Peggio ancora se si tratta di un'economia fortemente indebitata e dipendente dal petrolio, inoltre in un contesto economico mondiale rivolto alla Green Energy.


Percio', se teniamo cosi' tanto all'ECO, meglio assicurarsi almeno che le politiche per il libero scambio regionale siano effettive. Senno' cosa sperare di più da una moneta, specie se si dovrà confrontarsi ad uno Stato promottore, da sempre poco propenso - eppure dando lezioni di politiche economiche e monetarie comunitarie - a rispettarle minimamente.



 
 
 

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