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RASSEGNA STAMPA 06 AGOSTO


Raccolta di articoli e tematiche approfonditi dalla stampa locale nei giorni scorsi, e pubblicati sulla pagina Facebook di Capital Nord Sud, a cui sei invitato ad iscriverti per maggiori contenuti interessanti sull'economia dell'Africa occidentale.


L'ECO, la moneta unica in fase di adozione in tutta l’area ECOWAS, suscita tuttora dei dubbi circa la sua effettiva circolazione nel 2020, a seguito della posizione unanime degli Stati membri WAEMU, di mantenere i criteri di convergenza in vigore nell'unione monetaria e la parità fissa con l’euro. In attesa di una posizione ufficiale degli Stati fuori della zona FCFA, alcuni esperti nigeriani propongono un valore dell'ECO stabilito in base alla variazione dei prezzi delle materie prime sui mercati mondiali, ricorrendo a una svalutazione per ammortizzare gli shock esterni. Questo meccanismo, considerato perfettamente normale per i paesi fuori della zona FCFA potrebbe offendere gli osservatori esterni, poiché gli sforzi attuati finora dal WAEMU mirano proprio ad evitare tale scenario a seguito degli effetti disastrosi della svalutazione del 1994. In effetti, la riduzione del 50% del valore dell'FCFA per i paesi che consumano più di quanto producono, con un settore privato poco competitivo al livello internazionale, ha solo accentuato gli squilibri di bilancio e disuguaglianze sociali.


Va inoltre ricordato che ai fini di procedere alla fusione con la zona FCFA, nel 2000 fu istituita una seconda zona monetaria nell'area ECOWAS, denominata WAMZ Zona Monetaria dell'Africa occidentale composta da Ghana, Guinea, Nigeria, Gambia, Liberia e Sierra Leone. A distanza di 20 anni, possiamo solo notare il fallimento totale dell'iniziativa poiché i sei Stati membri si sono ritrovati nell'impossibiltà di far convergere les rispettive politiche monetarie . In tale contesto, è più che comprensibile la ferma posizione dell'economista gambiano Ousman Gajigo, di opposizione ad una adesione del suo paese all'ECO nelle attuali condizioni.


Pertanto, qualsiasi disposizione adottata dalla politica deve assolutamente prendere in considerazione che qualsiasi sistema monetario deve prevalentemente avere per obiettivo un’economia più competitiva e produttiva. Perciò, sulla base di tale principio, si puo concludere che tutti i sistemi monetari dell'Africa occidentale hanno in qualche modo fallito, zona FCFA o no. Quindi, se occorre adempiere ad una completa rottura con il passato, raggiungere determinati obiettivi prioritari, implica una effettiva integrazione economica, una valorizzazione del capitale umano e un miglior sostegno alla competitività delle imprese, sia al livello regionale che internazionale. Altrimenti, possiamo essere certi che nessuna politica monetaria adoperata nell'area ECOWAS riuscirà a soddisfare le proprie aspettative.


Comunque sia, al di là dei dibattiti, è imperativo da ora definire un valore dell'ECO, impiegando nel contempo tutti gli sforzi per l'emergenza di un mercato comune regionale capace di sostenere tale valore, indipendentemente dalla fluttuazione dei prezzi delle materie prime. Ed è proprio in questa ottica, che la CBL, la Banca centrale liberiana, ha adottato nuove disposizioni suscettibili di controllare l'inflazione e sostenere l'economia interna.


Contrariamente alle opinioni condivise da molti osservatori, l'Africa subsahariana francofona per il settimo anno consecutivo, ha realizzato le migliori performance economiche del continente nel 2018. Secondo i dati pubblicati dalla Banca mondiale, la zona WAEMU compresa la Guinea Bissau, rimane l'area con il più forte tasso di crescita sul continente, in rialzo di oltre il 6% del PIL, stabilendo un tasso complessivo in tutta l’area francofona del 3,9% contro il 3,4% nel 2017.


A rafforzare questo dinamismo sono le performance economiche di ciascun Stato membro della zona monetaria. La Costa d'Avorio ad esempio, con un tasso di crescita medio del PIL dell'8% negli ultimi 5 anni, ha registrato un aumento delle esportazioni nel primo semestre del 2019. I prodotti più esportati risultano quindi cacao (+ 7%) e derivati, tra cui burro, cioccolato e polvere (+ 5%), gomma (+ 11%), caffè robusta e arabica (+ 40%). In tale perspettiva di crescita, il Paese ha organizzato il Forum AGOA 2019 ad Abidjan dal 4 al 6 agosto con l’obiettivo di implementare gli scambi commerciali con gli Stati Uniti. Sempre ad Abidjan, il 1 ° agosto il Ministro del Commercio e dell'Industria ha avviato i lavori di ristrutturazione ed espansione di una zona industriale su 127 ha, di un costo totale di 900 miliardi di FCFA, con l'obiettivo di sviluppare il settore industriale del paese. Lo scorso 30 luglio si è tenuto anche a Ouagadougou, il forum economico Costa d’Avorio - Burkina Faso, afin di stilare il bilancio degli scambi commerciali tra le due nazioni, promuovendo nel contempo iniziative suscettibili di migliorarne il potenziale. Secondo i dati del Ministero del Commercio della Costa d'Avorio, gli scambi commerciali si sono stabiliti a 347 Miliardi FCFA nel 2018, rispetto ai 256 Miliardi FCFA nel 2013, in aumento del 35,7% in 5 anni.


In Mali, un filmato, grazie alla coproduzione di ORTM, la televisione nazionale, intitolato "La filiera del riso in Mali" è stato proiettato al memoriale di Modibo Keita, con l'intento di promuovere un settore pari al 5% del PIL con 220 Miliardi FCFA di gettito.


In Senegal, l'ultimo rapporto sugli investimenti nel settore privato rivela un aumento del 6,1%, sia un totale di 123,3 Miliardi di FCFA (188 milioni di euro) nel primo trimestre del 2019, prevamentemente nell'agroindustria, settore con forte attrazione degli investimenti, quasi il 30% del capitale ossia 36 miliardi di FCFA. I progetti in fase di attuazione sono principalmente la produzione di olio vegetale, pomodori concentrati, acqua minerale, bevande, la trasformazione di cereali, comprese varie attività agricole.


Infine, in Benin, le difficoltà a smerciare sui vari mercati stanno causando una perdita di buona parte della produzione locale di mango, stimata a 30.000 tonnellate. L'unico impianto di trasformazione, con capacità di 3.000 tonnellate, risulta tuttora fermo a causa della mancanza di magazzini di stoccaggio, acqua ed elettricità, essenziali al suo funzionamento. Tale carenza dovrebbe incoraggiare gli investitori a valutare meglio le priorità, specie in un contesto di calo di crescita dell'indice della produzione manifatturiera del paese, in aumento dello 0,5% ad Aprile contro il 21% a Marzo, secondo gli ultimi dati pubblicati dalla BCEAO.



 
 
 

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